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Come si insegna ai nativi digitali?

Nel secolo della rivoluzione digitale le relazioni si spostano sempre più nel web. Convinti che il canale principale di animazione e di educazione dei giovani sia ancora quello della presenza fisica dell’educatore di fronte ai ragazzi, non possiamo però negare il ruolo di primo piano che ha il 2.0. Come si insegna ai nativi digitali? A chi ha dimenticato come si scrive con una penna ed ha assorbito il linguaggio della tastiera? Se alcuni contenuti della scuola rimangono validi in ogni tempo, è il modo di trasmetterli che cambia e si adegua alla digitalizzazione. «Chi pensa che la digitalizzazione della scuola significhi semplicemente avere il registro elettronico, si sbaglia di grosso», spiega Giuseppe Corsaro, 50 anni e insegnante alla scuola media Leonardo da Vinci di Catania, tra gli organizzatori del meeting. «Digitalizzazione significa cambiare mentalità e metodologia, integrare le nuove tecnologie, la rete, i blog, le app, i tablet e gli smartphone nell’azione didattica», aggiunge Corsaro. Le parole d’ordine sono: rivalutare la scuola come agenzia educativa.

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PSDN in forma di mappa mentale

Il Piano Nazionale Scuola Digitale  in forma di mappa mentale

diagramma_flussoTeorizzate per la prima volta da Joseph Novak (accademico statunitense), le mappe concettuali si possono definire come uno strumento grafico in grado di rappresentare un’informazione o una conoscenza. L’idea parte dal concetto costruttivista per cui ognuno è autore del proprio percorso all’interno di un contesto e hanno lo scopo di creare modalità di apprendimento non più mnemoniche ma frutto di un preciso ragionamento e pensiero.

Di software  per la realizzazione di mappe concettuali o mentali in rete se ne possono trovare tanti  per scegliere quello adatto si può seguire questo questo semplice ragionamento:

Multipiattaforma – se si deve lavorare in ambiente misto con soluzioni Mac e PC, in questo modo ho la stessa  soluzione  per ogni piattaforma, un software unico assolutamente trasparente e indifferente al sistema operativo sul quale sta girando.

Free – esistono numerose soluzioni sul mercato a pagamento, ma esistono anche delle ottime soluzioni assolutamente gratuite sulle rete. Questo ci avvantaggia nella scelta (soprattutto nella sperimentazione) e non aggrava le nostre tasche e le casse della scuola di oneri aggiuntivi.

Multimediale – questa è una caratteristica che offre la possibilità di inserire contenuti multimediali, quali video, foto, collegamenti ipertestuali, suoni e quant’altro all’interno della stessa mappa rendendola di fatto “viva”.

Semplice – sono convinto che un software è utile e valido quando non richiede una lunga curva di apprendimento.

I software debbono facilitarci il compito, non complicarcelo. Non dobbiamo perdere tempo a studiare complesse procedure per realizzare cose semplici che manualmente facciamo in pochi minuti, ma al contrario una applicazione deve rendere immediata e rapida questa realizzazione per poter essere preferita ad un approccio classico. La semplicità d’uso, inoltre, facilità anche quei docenti che non hanno particolari competenze o attitudini con lo strumento digitale.

Il programma sfrutta l’Adobe Air di Adobe Software , l’interfaccia è assolutamente intuitiva e di immediato utilizzo. Mindomo sembra fatto apposta per le esigenze dei docenti e presenta il non trascurabile pregio di conservare online ogni progetto, con la possibilità di inserirlo in pagine web tramite codice html o link diretto e, quindi la facoltà di modificarlo successivamente.Per accedere al software www.mindomo.com/it/,  basta registrarsi per iniziare a costruire, per vederne un suo utilizzo eccovi i lavori di Anna Rita Vizzari  e di Maria Grazia Fiore‎ 

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newsletter

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Una newsletter è una sorta di bollettino che l’Animatore digitale invia per email ai propri contatti per tenerli aggiornati su novità, iniziative progetti ecc.  L’elenco dei contatti rappresenta in sostanza la lista degli iscritti alla newsletter, ed è costituito da tutti coloro che hanno deciso di fornire  il proprio indirizzo di posta elettronica.

Se trovi interessante questo servizio e vuoi attivarlo, inserisci il tuo indirizzo email nel box sottostante.
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Piano Nazionale Scuola Digitale in 35 punti

piano-nazionale-scuola-digitaleMartedì 27 ottobre il ministro dell’istruzione Stefania Giannini ha presentato il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD), un documento pensato per guidare le scuole in un percorso di innovazione e digitalizzazione, come previsto nella riforma della Scuola approvata quest’anno (legge 107/2015 – La Buona Scuola). Il documento ha funzione di indirizzo; punta a introdurre le nuove tecnologie nelle scuole, a diffondere l’idea di apprendimento permanente (life-long learning) ed estendere il concetto di scuola dal luogo fisico a spazi di apprendimento virtuali. Le azioni previste, (35 punti), sono state già finanziate, attingendo alle risorse messe a disposizione dalla legge La Buona Scuola e dai Fondi strutturali Europei (Pon Istruzione 2014-2020) per un totale di un miliardo di euro. Il Piano sarà attuato da qui al 2020.  Abbiamo letto il PNSD per capire quanti soldi verranno spesi sulle singole azioni e come si intende attuarle.

Nel 2007 si comincia a discutere di Piano Nazionale per la Scuola Digitale: si punta a modificare gli ambienti. Così, dal 2008 al 2012 si introducono le lim (lavagna interattiva multimediale) nelle classi, si stilano le prime procedure per realizzare prima le Classi 2.0 e poi le Scuole 2.0. “Azione lim” comincia nel 2008 e prevede la diffusione capillare della Lavagna Interattiva Multimediale. Con questa azione sono state assegnate, secondo i dati pubblicati dal Miur, 35.114 lim grazie ad uno stanziamento complessivo di 93.354.571 euro, di cui 80.937.600 euro per l’acquisto di lim e 12.416.971 euro per la formazione di 72.357 docenti all’uso sia tecnico che didattico delle lavagne.

Le classi 2.0 sono partite nel 2009 e prevedevano la realizzazione di laboratori nelle classi, per offrire agli studenti ambienti di apprendimento innovativi. Dal 2009 al 2012 sono state coinvolte 416 classi di ogni ordine per un finanziamento complessivo di 8.580.000 euro per l’acquisto delle dotazioni tecnologiche e di 1.944.857 euro per supporto e formazione. “Azione Editoria digitale scolastica” comincia nel 2010 per realizzare contenuti digitali in 20 istituti scolastici, ripartiti tra i vari ordini e gradi di scuola, con un finanziamento di circa 4.400.000 euro. Altri accordi sono stati sottoscritti nel 2012 per investimenti ulteriori di 33 milioni di euro: hanno consentito di assegnare ulteriori 1.931 lim, formare 905 Classi 2.0 e 23 Scuole 2.0. ………………

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Competenze digitali, prerequisito per il 40% dei posti di lavoro

Un report elaborato da Unioncamere e dal Ministero del lavoro conferma l’importanza degli skill digitali per entrare o posizionarsi meglio all’interno del mondo del lavoro.
Vale il trittico “giovani, formazione e competenze” che avvantaggia gli under 30. Nel corso del 2015 due giovani su cinque sono stati assunti grazie alle proprie competenze digitali. La Lombardia, con il 26,2% di assunzione, è la regione più orientata all’impiego di risorse uomo dotate di tali skill, a seguire il ………

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