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Formazione per docenti “Il cloud learning e i nuovi ambienti di apprendimento collaborativo”

GenWeb

Proposta formazione per docenti n. 14  ID 122303 “Il cloud learning e i nuovi ambienti di apprendimento collaborativo – Relatore Prof. Vito Natale

Rete di formazione docenti Generazione Web, ATS ISIS “Newton” di Varese
Progetto “Innovazione, qualità e ricerca nella didattica per la NET GENERATION”.

Come sfruttare le risorse gratuite offerte dal web 2.0 per allestire spazi didattici, repository, organizzare lavori interattivi tra e con gli studenti? Il corso curerà tali aspetti a partire dalla gestione interattiva e condivisa di Google Drive, fino all’allestimento di ambienti di scrittura collaborativa multimediali e multicanale attraverso wikispaces.

L’uso del cloud non rappresenta solo la possibilità di archiviare e condividere fotografie e documenti (repository). L’ambiente Google mette a disposizione una vera e propria suite di servizi e opportunità, sia per la collaborazione lavorativa che per quella didattica accelerando i tempi della revisione e della costruzione collaborativa.

>> Descrizione argomenti trattati: <<
Consolidare le proprie competenze trasversali nell’uso del web.
Comprendere e sfruttare le potenzialità degli ambienti di apprendimento cloud computer based.
Utilizzare il cloud storage nelle attività collaborative tra docenti e con le classi:
Dropbox – Google Drive.

>> Competenze professionali in uscita: <<
Utilizzo sicuro del web in fase di registrazione, installazione di software, upload e download di file.
Capacità di individuare l’ambiente cloud adeguato.
Costruzione, allestimento e condivisione di spazi cloud.
Organizzazione, controllo e motivazione di gruppi in cooperazione.

Possono partecipare un numero massimo di 25-28 e minimo di 20 docenti.

Alcune note:

– si prega di garantire la presenza al corso prescelto in tutto la sua articolazione
– nel caso venga commesso un errore nella fase di iscrizione, ripetere l’iscrizione stessa e segnalare immediatamente le proprie effettive intenzioni all’indirizzo riportato di seguito

– i docenti ammessi potranno ricevere una comunicazione da parte del formatore al quale sono stati associati e al quale vengono forniti gli indirizzi di posta elettronica

– nel caso doveste decidere di non frequentare il corso, siete pregati di segnalare tempestivamente la vostra impossibilità, in modo da consentire un rapido ripescaggio tra gli esclusi.

In riferimento a quanto già esposto e per qualsiasi altro tipo di chiarimento è possibile scrivere al prof. Potente Giuseppe all’indirizzo potente@virgilio.it

Presentazione

Convegno di Matematica 16/03/2016

Convegno di Matematica 16/03/2016

Il giorno 16/03/2016, nell’istituto “Gentileschi” di Milano ,si è tenuto uno dei  tre convegni  di Matematica  organizzati da DEA SCUOLA (ente formatore accreditato  M.I.U.R. con decreto del 5/07/2013), dal titolo : “MOTIVARE  COINVOLGERE  DIVERTIRE  CON LA MATEMATICA”.  Nella  sede di Milano si sono ritrovati  450 docenti di matematica, di cui 90 insegnanti della scuola primaria e il restante proveniente dalla secondaria di primo e secondo grado. L’evento, che è stato organizzato a livello nazionale, è stato preceduto da altri due convegni  che, in precedenza, si sono tenuti a Firenze e a Bari. Il convegno ha ottenuto un notevole successo, visto il tema che è tanto comune a tutti i docenti di matematica: “motivare” i ragazzi a studiare la disciplina utilizzando diverse strategie, come il gioco, con lo scopo di appassionarli ad essa. L’apertura dei lavori è iniziata con il saluto di benvenuto del D.S. dell’istituto Gentileschi, ex- docente di matematica, che ha invitato i docenti  a : “ far innamorare  i propri alunni della matematica”.

Il primo intervento, uno di quelli più significativi è stato quello trattato dalla prof.ssa Zan, docente presso l’università di Pisa, dal titolo: “Io e la matematica”. La prof.ssa ha mostrato come nasce la disaffezione verso la matematica e come è possibile superarla ascoltando la voce degli studenti  nei loro racconti autobiografici. Prendendo spunto dagli studi dello psicologo G. Mandler , che nel 1989 si è occupato “dell’atteggiamento nei confronti dell’apprendimento”, è stato fatto uno studio statistico per analizzare l’atteggiamento negativo degli allievi verso la matematica. A tal proposito  è stato dato un questionario su un campione di docenti per vedere “cosa s’intende per atteggiamento negativo?”. Dai dati raccolti è emerso che l’atteggiamento negativo nasce, molte volte, dalla convinzione diffusa nel ritenere che la disciplina sia inutile. L’allievo pensa di essere inadeguato nell’affrontare lo studio di questa disciplina e ciò genera ansia, mancanza di volontà e di conseguenza poco lavoro domestico. Molte volte l’atteggiamento dell’insegnante è quello di resa.

E’ possibile modificare tale convinzione in positivo? A tal proposito è stato organizzato il progetto: “Io e la matematica”; su questo argomento, sono stati  assegnati  alcuni  temi ad un campione di ragazzi di diversi indirizzi di studi, dalle elementari alle superiori, in cui si chiedeva di descrivere il loro rapporto con la matematica. Dalla lettura di quanto prodotto, sono emerse alcune frasi ricorrenti:  “ mi piace”,  “ non mi piace”; tali espressioni  sono state messe in  relazione  con il significato di: “ riuscire” o “non riuscire”, a volte“ il riuscire” era inteso come prendere “ buoni voti”, a volte come quello di “capire”.  Ulteriori problemi  emersi  riguardavano  l’inadeguatezza del tempo assegnato per svolgere una verifica o il timore di sbagliare come causa “di errore” . Anche il ruolo dell’insegnante è centrale: “ l’insegnante è più o meno bravo nelle spiegazioni , è più o meno simpatico”. Dall’analisi effettuata, è emerso un atteggiamento verso lo studio della matematica di tipo relazionale e non solo strumentale; inoltre, il rapporto degli studenti verso la  disciplina è più positivo durante gli anni della scuola elementare e subisce una involuzione nella  scuola secondaria.

“Come si può superare tale difficoltà? Rendere l’allievo protagonista del proprio successo formativo.”

Differenti sono le strategie che possono essere utilizzate: “Il gioco”, “il laboratorio”, “il coding”.

Il secondo intervento è stato quello del prof. Giorgio Bolondi , docente presso l’Università di Bologna, che ha dimostrato come “ il gioco” è un’occasione per fare “matematica in classe” e per  sviluppare il pensiero matematico. La proposta di un gioco  può essere vista come attività strategica, se correttamente praticata e se coinvolgente per  i ragazzi. Il divertimento che scaturisce dal gioco genera una motivazione allo studio che diventa “riuscita”.  Il gioco presenta un testo divertente, una soluzione inattesa, la possibilità di esplorare strade diverse per risolverlo, la possibilità di interagire con i compagni. A tal riguardo, si è verificato che la stessa domanda, inserita in un gioco e poi successivamente nelle prove invalsi, ha visto, nel primo caso, tutta la classe riuscire a produrre un risultato abbastanza corretto, nel secondo caso i risultati positivi si sono riscontrati solo nella metà degli allievi in una classe di scuola primaria e nel 40% , in una scuola secondaria.

“Il laboratorio come spazio per costruire il sapere, luci e ombre”: l’argomento è stato presentato dalla prof.ssa  Maria Alessandra Mariotti, docente presso l’Università di Siena, presidente AIRDM.  Anche questo intervento è stato molto significativo, in quanto nella didattica laboratoriale si evidenzia la “centralità dell’allievo” e l’insegnante è visto come “ l’organizzatore di esperienze intellettuali, che portano a nuove conoscenze matematiche”.  Il laboratorio è una metafora , che rappresenta un’esperienza  che gli alunni devono vivere per realizzare un processo costruttivo della matematica, attraverso individuazione e soluzioni di problemi  che hanno come strumenti  e modi il “pensare matematico”. Infine, sono stati messi in evidenza i punti di forza e di debolezza di questa didattica , che può essere realizzata insieme a quella tradizionale.

“Il Coding e pensiero computazionale”: la tematica  è stata trattata dal prof. Giorgio Ventre , dell’Università di Napoli Federico II; il relatore ha espresso come il pensiero computazionale e il coding (imparare a comunicare programmando) aiutino a sviluppare, in un contesto anche ludico, competenze logiche e capacità di problem- solving, utili nella didattica della matematica e finalizzati a formare studenti partecipi del proprio sviluppo.

Successivamente, nel pomeriggio ,si sono susseguiti  laboratori e seminari suddivisi per ogni ordine e grado di scuola.  Il seminario per la scuola superiore di secondo grado è stato tenuto dal prof. L. Sasso e aveva per titolo “Insegnare Matematica nella scuola di oggi”. In questo seminario il  docente ha spiegato come trattare alcuni argomenti , ad esempio lo studio di funzione partendo dallo studio di un “fenomeno”. L’intervento è stato molto significativo, ma più adatto ad una didattica per un liceo scientifico. Tra i laboratori è stato molto coinvolgente , semplice e allo stesso tempo divertente quello tenuto dalla prof.ssa  P. Morando, dal titolo: “Giocando s’impara…Lo studio di funzione”.  La prof.ssa, dopo aver parlato della sua esperienza personale , ha presentato alcuni giochi matematici da lei ideati : “Indovina Chi? Math e RUN”. Tutti i docenti presenti all’attività laboratoriale hanno partecipato al gioco con entusiasmo e divertimento. In questo modo si è potuto sperimentare che“  giocando si può imparare senza la preoccupazione di sbagliare e che ci si può divertire imparando”.  In conclusione questo seminario è stato quello  tra i più significativi  e gradevole dell’intero convegno.

Valutazione evento:  10 e lode….

E-book: la parabola

parabola

 

DEDICATO AD ALLIEVI DI UNA CLASSE TERZA DI UN ISTITUTO PROFESSIONALE.

In una molteplicità di contesti di varia natura si scelgono modelli matematici con lo scopo di studiare l’andamento di determinati fenomeni, in base alla rappresentazione grafica delle relative funzioni.Riportiamo di seguito alcuni esempi che, in particolare, utilizzano come modello matematico la funzione quadratica chiamata “Parabola”:

* in fisica: il moto parabolico, la legge di caduta dei gravi …,

* in economia: lo studio dei costi e dei ricavi di un bene o di un servizio, analisi finanziarie…,

* nell’antichità: la costruzione di un faro all’ingresso di un porto…,

*…e cosa dire di Archimede (287 a.C. circa – Siracusa, 212 a.C.) che, avrebbe incendiato le navi della flotta romana, convogliando i raggi del sole su di esse con alcuni specchi?

Vuoi saperne di più su questa funzione? Prova a “sfogliare” l’ebook di seguito riportato.

I link presenti durante tutto il percorso servono solo ad approfondire le conoscenze ,…nel caso decidessi di “saperne di più”.

Buon lavoro!

P.S. Per vedere l’Ebook clicca qui

Apre il bar che realizza un sogno per i ragazzi down: Caffè 21 è realtà

CAFFE-MEMORIAPalazzo Estense – Sarà il primo locale gestito da ragazzi Down. Si parte a fine mese. «Emozione ed entusiasmo»

VARESE – «Siamo felicissimi, è stata dura, ci abbiamo impiegato tanto, ma alla fine siamo arrivati alla meta. Adesso che il sogno si sta avverando ci sentiamo come davanti a un’incognita, perché questo bar è una novità per noi e i ragazzi. Ma l’entusiasmo c’è, ed è tanto»

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Fonte: La provincia di Varese

Natura e Fortuna… il Decameron al tempo dei social network!

decameroneOilproject lancia un MOOC
(corso gratuito online per tutti) su Boccaccio per vincere la sfida dell’Open Education lanciata dal Ministero dell’Istruzione. 15 scuole hanno già aderito.
Qui le istruzioni per partecipare al corso, che si concluderà il 30 aprile: http://goo.gl/zOkrnl
Milano, 31 marzo 2016. Entra nella fase finale il bando “Talent Italy” del Ministero dell’Istruzione per il miglior MOOC e Oilproject, la più grande scuola online italiana con più di due milioni di studenti ogni anno, lancia un corso gratuito dedicato al capolavoro di Giovanni Boccaccio……..
leggi tutto

Le 10 cose da sapere per partecipare a questo corso:

  1. Questo MOOC fa parte della fase finale dell’iniziativa Talent Italy del Ministero dell’Istruzione. Nella fase di preselezione abbiamo ottenuto il secondo punteggio più alto…………….leggi tutto
Fonte: Oilproject

Come procedere alle iscrizione on – line

iscrizioni on line

Dal 22 gennaio al 22 febbraio 2016 si aprono le Iscrizioni per gli alunni che iniziano un nuovo percorso scolastico: al primo anno della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado e della scuola secondaria di secondo grado o presso un Centro di Formazione Regionale (CFP).

Per accedere al servizio “Iscrizioni on line” è necessario:

  • Avere un codice utente e una password ( che si ottengono attraverso la registrazione );
  • Conoscere il codice della scuola e/o del CFP cui si intende inviare l’iscrizione ( Scuola in Chiaro );

    CODICE DELLA NOSTRA SCUOLA

    VARC02000L

  • Effettuata la registrazione, con le credenziali ricevute si può accedere al servizio, compilare ed inoltrare la domanda.
  • La domanda inoltrata arriva alla scuola/CFP prescelto. Automaticamente il sistema restituisce una ricevuta di conferma d’invio della domanda.

La scuola di destinazione, presa in carico la domanda, conferma l’accettazione oppure, in caso di indisponibilità di posti, la indirizza ad altra scuola, scelta dal genitore come soluzione alternativa.
La famiglia riceve via e-mail tutti gli aggiornamenti sullo stato della domanda sino alla conferma di accettazione finale.

Per gli utenti che non siano ancora registrati:
Accedere al modulo di registrazione, cliccare sul pulsante “Registrati” posto in alto a destra dello schermo. Le fasi per procedere alla registrazione sono due:

Fase 1:

Occorre prima compilare una breve scheda in cui va inserito un indirizzo di posta elettronica valido e funzionante.

All’indirizzo email indicato viene inviato un link sul quale è necessario cliccare entro 24 ore per confermare la registrazione (altrimenti l’utenza viene annullata e si dovrà procedere a una nuova registrazione).

In questa nuova pagina viene richiesto di inserire una password a scelta. La password deve essere di almeno 8 caratteri e non più lunga di 14 e deve includere almeno un numero, una lettera maiuscola e una lettera minuscola.

Attenzione: La password per motivi di sicurezza non viene inviata per e-mail e, pertanto, si consiglia di trascriverla e conservarla con cura.

Fase 2:

Dopo l’inserimento della password arriverà una seconda email con il codice utente che consente di accedere alle Iscrizioni on line e compilare la domanda d’iscrizione.
Attenzione: le utenze generate negli anni precedenti non sono più valide.
Come presentare la domanda
– Effettuata la registrazione, si può entrare nell’applicazione cliccando sul bottone “Accedi”, posta in alto a destra dello schermo e digitando l’utenzaricevuta per email e la propria password.

– Entrati nell’applicazione, cliccare sulla voce “Presenta una nuova domanda di iscrizione” ed inserire il codice identificativo della scuola o del CFP prescelto. Se non si conosce il codice della scuola/CFP, è possibile cercarlo in “Scuola In Chiaro“. Inserito il codice scuola, il sistema guiderà nella compilazione del modulo di iscrizione.

– Il modello di domanda on line è composto da due sezioni.

  • Nella prima viene richiesto di inserire i dati anagrafici dell’alunno e altre informazioni necessarie per l’iscrizione.
  • Nella seconda vengono richieste informazioni di specifico interesse della scuola prescelta (utili per esempio all’accoglimento delle domande o alla formazione delle classi). Alcuni dati richiesti sono obbligatori, in quanto necessari per l’iscrizione, altri facoltativi.

– Una volta inserite le informazioni richieste, la domanda può essere visualizzata per controllarne la correttezza. A questo punto, il modulo può essere inoltrato on line alla scuola, cliccando sul pulsante “Invia la domanda”.

– Eseguito l’invio il sistema restituisce una ricevuta, utile per recuperare tutte le informazioni relative allo stato della domanda. Una copia della ricevuta sarà inviata anche alla casella di posta elettronica comunicata all’atto della registrazione.

– Si riceveranno via email anche le successive comunicazioni relative allo stato di lavorazione della domanda sino all’accettazione finale. Questa stessa comunicazione sarà inviata anche al secondo indirizzo e-mail eventualmente fornito in fase di registrazione.

– Attenzione: La domanda, una volta inviata dalla scuola, non può più essere modificata. In caso occorresse apportare delle modifiche, è necessario contattare la scuola destinataria della domanda che può restituirla, sempre attraverso il portale.

 al servizio “Iscrizioni on line”bt_accedi

Lesson plan – Un utile strumento per i docenti

Nell’ottica di un maggior coinvolgimento e familiarità con i supporti tecnologici, Rai Scuola ha messo a disposizione da ottobre, sul proprio portale, i lesson plan, un utile strumento dedicato a tutti gli insegnanti per facilitare una costruzione organizzata di contenuti.

Ogni docente, in modo rapido e semplice,  può pianificare una lezione su qualsiasi tematica didattica desideri, avendo a disposizione tutta una serie di strumenti multimediali per corredarla.

Il lesson plan può anche essere utilizzato come un mix di appunti dell’insegnante su come organizzare una lezione, su quali sono i punti fondamentali da analizzare, attraverso una ricca selezione di materiale video.

1 – Una buona lezione è fatta di almeno 5 schede. Il sistema non ne accetta meno di 3, di cui una deve essere creata utilizzando un contenuto dai portali di Rai Cultura.

2 – Per poter accedere ai lesson plan è necessario il login sul sito. Ci sono due opzioni: è possibile loggarsi utilizzando le proprie credenziali Facebook, oppure creando un account ad hoc iscrivendosi al portale di Rai Scuola.

3 – Per costruire i lesson plan si possono condividere contenuti da Rai Cultura, You Tube, Wikipedia e caricare file dal proprio pc in formato jpeg, pdf, word e powerpoint.

4 – E’ importante individuare per ogni lezione un target di studenti a cui rivolgersi. Nel menu a tendina è possibile scegliere i vari ordini scolastici a cui assegnare ciascuna lezione, in modo tale da agevolare l’archiviazione e la ricerca dei lesson plan sul sito di Rai Scuola.

5 – Ogni lezione va firmata con il proprio nome e cognome o con un nickname.

6 – I lesson plan sono fatti per essere condivisi. I collegamenti logici di ciascuna scheda devono essere chiari ed espliciti. Per questa ragione è consigliabile inserire materiale testuale tra una scheda e l’altra.

7 – Una volta ultimata la lezione è possibile condividerla con un click su Facebook.

8 – La pubblicazione della lezione avviene previa approvazione da parte della redazione di Rai Scuola.

Creare lezioni con RaiScuola (tutorial)

Il coding a scuola: un seminario gratuito dall’Università di Urbino.

ComunicazioneContrariamente a ciò che può sembrare il coding non è solo sinonimo di introduzione alla programmazione ma qualcosa di più importante. Avvicinarsi al pensiero computazionale comporta l’uso di alcuni nuovi paradigmi nell’elaborazione di alcuni concetti.

Il lavoro che fa il programmatore nel rivedere concetti complessi per “ridurli” ad un algoritmo facilmente “comprensibile” ad un banale pc è qualcosa che comporta uno sforzo mentale particolare.

Individuare un modo per codificare regole, prevedere cosa può accadere, ridurre concetti complessi in una serie di semplici casi facilmente affrontabili con un algoritmo è un lavoro che porta ad un nuovo modo di affrontare i problemi: il pensiero computazionale.

Il Coding è l’evoluzione e la messa in atto del costruttivismo in chiave moderna. L’uso del codice, quindi, non è altro che uno strumento piuttosto che un fine per imparare a pensare in modo nuovo.

–  Segnalazione attività formativa  –

Aperte le iscrizioni gratuite al corso online che aiuta gli insegnanti ad introdurre il pensiero computazionale in classe, subito. Non è necessaria alcuna dimestichezza con l’informatica e non ci sono requisiti tecnici.
La partecipazione e i risultati saranno certificati e riconosciuti dall’Università di Urbino.
Il corso è erogato in modalità aperta (MOOC) sulla piattaforma europea EMMA.

Che cos’è un MOOC?

Coding in your classroom, now. Presentazione del corso

Come si insegna ai nativi digitali?

Nel secolo della rivoluzione digitale le relazioni si spostano sempre più nel web. Convinti che il canale principale di animazione e di educazione dei giovani sia ancora quello della presenza fisica dell’educatore di fronte ai ragazzi, non possiamo però negare il ruolo di primo piano che ha il 2.0. Come si insegna ai nativi digitali? A chi ha dimenticato come si scrive con una penna ed ha assorbito il linguaggio della tastiera? Se alcuni contenuti della scuola rimangono validi in ogni tempo, è il modo di trasmetterli che cambia e si adegua alla digitalizzazione. «Chi pensa che la digitalizzazione della scuola significhi semplicemente avere il registro elettronico, si sbaglia di grosso», spiega Giuseppe Corsaro, 50 anni e insegnante alla scuola media Leonardo da Vinci di Catania, tra gli organizzatori del meeting. «Digitalizzazione significa cambiare mentalità e metodologia, integrare le nuove tecnologie, la rete, i blog, le app, i tablet e gli smartphone nell’azione didattica», aggiunge Corsaro. Le parole d’ordine sono: rivalutare la scuola come agenzia educativa.

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PSDN in forma di mappa mentale

Il Piano Nazionale Scuola Digitale  in forma di mappa mentale

diagramma_flussoTeorizzate per la prima volta da Joseph Novak (accademico statunitense), le mappe concettuali si possono definire come uno strumento grafico in grado di rappresentare un’informazione o una conoscenza. L’idea parte dal concetto costruttivista per cui ognuno è autore del proprio percorso all’interno di un contesto e hanno lo scopo di creare modalità di apprendimento non più mnemoniche ma frutto di un preciso ragionamento e pensiero.

Di software  per la realizzazione di mappe concettuali o mentali in rete se ne possono trovare tanti  per scegliere quello adatto si può seguire questo questo semplice ragionamento:

Multipiattaforma – se si deve lavorare in ambiente misto con soluzioni Mac e PC, in questo modo ho la stessa  soluzione  per ogni piattaforma, un software unico assolutamente trasparente e indifferente al sistema operativo sul quale sta girando.

Free – esistono numerose soluzioni sul mercato a pagamento, ma esistono anche delle ottime soluzioni assolutamente gratuite sulle rete. Questo ci avvantaggia nella scelta (soprattutto nella sperimentazione) e non aggrava le nostre tasche e le casse della scuola di oneri aggiuntivi.

Multimediale – questa è una caratteristica che offre la possibilità di inserire contenuti multimediali, quali video, foto, collegamenti ipertestuali, suoni e quant’altro all’interno della stessa mappa rendendola di fatto “viva”.

Semplice – sono convinto che un software è utile e valido quando non richiede una lunga curva di apprendimento.

I software debbono facilitarci il compito, non complicarcelo. Non dobbiamo perdere tempo a studiare complesse procedure per realizzare cose semplici che manualmente facciamo in pochi minuti, ma al contrario una applicazione deve rendere immediata e rapida questa realizzazione per poter essere preferita ad un approccio classico. La semplicità d’uso, inoltre, facilità anche quei docenti che non hanno particolari competenze o attitudini con lo strumento digitale.

Il programma sfrutta l’Adobe Air di Adobe Software , l’interfaccia è assolutamente intuitiva e di immediato utilizzo. Mindomo sembra fatto apposta per le esigenze dei docenti e presenta il non trascurabile pregio di conservare online ogni progetto, con la possibilità di inserirlo in pagine web tramite codice html o link diretto e, quindi la facoltà di modificarlo successivamente.Per accedere al software www.mindomo.com/it/,  basta registrarsi per iniziare a costruire, per vederne un suo utilizzo eccovi i lavori di Anna Rita Vizzari  e di Maria Grazia Fiore‎ 

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