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Le competenze degli studenti del futuro

InfoQuest’anno hanno aderito al programma PISA circa mezzo milione di studenti quindicenni di una settantina di Paesi di tutto il mondo. Il nome non c’entra con la città della torre pendente, l’acronimo sta per «Programme for International Student Assessment»programma per la valutazione internazionale dell’allievo, promosso dall’Ocse e nato perché i Paesi volevano valutare il livello del proprio sistema educativo per preparare le nuove generazioni a portare il loro contributo alla società.

Ogni tre anni PISA valuta le competenze degli studenti nella lettura, nella matematica e nelle scienze e comunica ai Paesi aderenti se il loro livello educativo globale sta migliorando e se risponde o meno ai requisiti della società. I contenuti del test sono definiti da un gruppo di esperti che rappresentano i diversi Paesi e si confrontano per capire cosa servirà alle prossime generazioni per potersi realizzare nella vita.

PISA non è dunque un mero inventario di cosa viene insegnato nei Paesi che vi prendono parte, ma si prefigge piuttosto di capire cosa servirebbe, cosa andrebbe insegnato. Gli esperti definiscono il quadro del test di valutazione che viene poi valutato dai rappresentanti dei governi, del mondo del lavoro e dagli insegnanti e professori dell’istruzione terziaria per verificare che ci sia tutto quello che serve. Il test non valuta solo il livello di conoscenze, ma anche se gli studenti sono in grado di applicare le loro conoscenze ai compiti della vita vera che prevedono l’uso della lettura, della matematica e delle scienze.

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Fonte: Il Sole 24 ORE

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