Azione #23

Promozione delle Risorse Educative Aperte e linee guida su autoproduzione dei contenuti didattici digitali

Risorse non previste per le tipologie di strumento
Strumenti tavoli tecnici; linee guida
Tempi di prima attuazione Dicembre 2015 – Marzo 2016
Obiettivi misurabili numero di istituzioni scolastiche che praticano l’autoproduzione, tipologia e qualità dei risultati;

La possibilità di utilizzare, in forma integrata, risorse di apprendimento di diversa origine e natura rappresenta una delle principali innovazioni introdotte dal digitale; se questo allargamento degli strumenti e dei contenuti disponibili è basato su una adeguata capacità di valutazione e di scelta, e se l’integrazione è efficace, la qualità della formazione e dell’apprendimento potrà migliorare sensibilmente. Senza queste condizioni, tuttavia, si può correre il rischio opposto.

Numerosi interventi normativi e di indirizzo si sono occupati del tema, alle volte senza riuscire a sgombrare il campo dall’ambiguità legata al perseguimento di finalità legittime ma diverse: il contenimento del costo e/o del peso dei libri di testo da un lato, il miglioramento dell’efficacia, della capacità espressiva e della varietà dei contenuti di apprendimento usati dall’altro. Di questa ambiguità è rimasta vittima in particolare a possibilità di autoproduzione collaborativa di contenuti di apprendimento, talvolta vista, in forma totalizzante, come integralmente sostitutiva rispetto a ogni altra tipologia di contenuti, talvolta relegata a pratica marginale o sospetta.

Occorre pertanto fornire alle scuole una guida che distingua con chiarezza le varie tipologie di risorse digitali disponibili, i criteri e le possibili forme del loro uso, illustrando – in particolare per quanto riguarda l’autoproduzione di contenuti – le modalità dei processi di selezione, produzione e validazione nonché le caratteristiche tecniche da rispettare per massimizzare qualità, efficacia e riusabilità dei contenuti.

Come del resto ampiamente affermato nel D.M. n. 781/2013 (art. 6, comma 2bis della legge 128/2013), e in particolare nel suo allegato 1, il lavoro del tavolo tecnico intenderà dunque assicurare alle scuole delle linee guida con dei criteri chiari per valutare l’efficacia e l’utilizzabilità tecnica delle risorse di apprendimento digitali utilizzate nelle occasioni di formazione formale.

In particolare saranno identificati processi e caratteristiche differenziate a seconda che si tratti di risorse a copertura curricolare (che forniscono un quadro di contesto e un filo conduttore, validato e conforme alle indicazioni nazionali, e sono strutturate in funzione del percorso disciplinare seguito) o di risorse di natura integrativa (approfondimenti, integrazioni, fonti ecc., che non hanno copertura curricolare e sono spesso granulari e non strutturate).

Pur considerato che l’adozione dei testi a copertura curricolare è diventata eventuale, rimane sempre opportuno che le risorse utilizzate a questo scopo – siano esse in formato misto o digitale – siano facilmente identificabili e reperibili. Sia che abbiano natura commerciale, sia che siano prodotte collettivamente o autoprodotte, è evidentemente sempre necessario che le risorse con copertura curriculare rispettino dei requisiti minimi di validazione, disponibilità e accessibilità.

Fondamentale a questo scopo è inoltre la descrizione o metadatazione delle risorse: che siano di carattere commerciale, oppure prodotte e reperibili secondo schemi aperti (OER), o ancora autoprodotte dalle scuole, l’individuazione e il riuso delle risorse esige che esse siano descritte uniformemente e in modo efficace.

A questo scopo, un lavoro di approfondimento sarà dedicato alla definizione degli schemi classificatori (ontologie) e delle tipologie e caratteristiche dei depositi (repository) necessari per la gestione dei materiali condivisi in modo digitale, in modo da aumentarne la loro reperibilità e riutilizzabilità. I meccanismi di produzione e raccolta dei metadati dovranno avere ad oggetto non solo il prodotto finale, ma tutto il processo che ha portato alla sua produzione, anche al fine di permetterne la valutazione e di favorirne l’eventuale riproducibilità.

In aggiunta, apposite linee guida, elaborate dal tavolo tecnico già insediato presso il Ministero, forniranno indicazioni e suggerimenti specifici relativi ai materiali didattici digitali autoprodotti, per fornire un approfondimento metodologico e tecnico rispetto al dettato della Legge n. 128/2013 (art. 6). Tutto ciò nell’ottica di incoraggiare processi sostenibili e funzionali di produzione e di distribuzione, che possibilmente aiutino a far emergere e diffondere i materiali migliori e facilitino la validazione collaborativa e il riuso, garantendo un regime di diritti che sia sensato e funzionale per le OER.

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