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Computer stanno imparando a leggere

Una recente notizia ha scombussolato il settore della SEO, ossia della Search Engine Optimization, in italiano ottimizzazione dei motori di ricerca. Si tratta delle tecniche utilizzate dagli esperti per posizionare i siti web nelle prime posizioni della SERP (Search Engine Result Page), ossia la pagina dei risultati di un motore di ricerca. Con oltre il 95% del mercato delle ricerche nelle proprie mani, oramai parlare di motori di ricerca è parlare sostanzialmente di Google.

Google Search è sicuramente il servizio più famoso tra i tanti offerti dall’azienda di Mountain View. Negli anni Google ha rilasciato tanti aggiornamenti per l’algoritmo che gestisce il motore di ricerca. Si è passati da un algoritmo abbastanza semplice, fino a un motore di ricerca capace di rilevare le differenze semantiche tra una parola e l’altra. E ora Google Search è pronto a fare un ulteriore passo in avanti. A fine ottobre 2019, infatti, Google ha annunciato di aver aggiornato i suoi algoritmi introducendo “BERT”, una nuova tecnica di Natural Language Processing (NLP) basata sulle reti neurali. Detta in parole molto semplici, BERT rende possibile a Google capire meglio cosa sta cercando l’utente, in modo da offrire una risposta migliore. BERT viene applicato a circa il 10% delle ricerche attuali, solo in lingua inglese. In futuro verrà applicato anche ad altri linguaggi e, molto probabilmente, ad una percentuale maggiore di ricerche. Ma BERT, in realtà, è una notizia non solo per chi fa SEO. Per capire il perché, però, dobbiamo prima scoprire come funziona BERT.

Cosa è Google BERT e come funziona.

L’acronimo BERT sta per “Bidirectional Encoder Representations from Transformers”. Si tratta di una evoluzione “bidirezionale” del metodo di comprensione del linguaggio “Transformers”, che a sua volta è un metodo che prende in considerazione non più i singoli accoppiamenti di parole, ma l’intera frase.

Prima di Transformers gli algoritmi di apprendimento del linguaggio naturale (cioè di come parlano gli umani realmente) si limitavano ad analizzare le parole in relazione a quella precedente e successiva. Così, per fare un esempio, potevano capire la differenza tra due espressioni molto simili come “oro bianco” e “oro nero”: nel primo caso si tratta di un metallo, nel secondo di petrolio. Transformers, invece, è più complesso perché va più a fondo nella scansione della frase oltre che dei singoli accoppiamenti di parole. BERT è ancora più evoluto: fa lo stesso lavoro di Transformers, ma leggendo la frase sia da sinistra a destra che da destra verso sinistra. In questo modo può capire che le parole “dalle” e “alle” hanno un senso completamente diverso in “lavorare dalle 9 alle 17 ininterrottamente” e in “le briciole dalle da mangiare alle galline”.

BERT capisce realmente cosa diciamo? I test GLUE

Fonte: Fastweb Digital Magazine

Google Apps for Education. Il cloud a scuola.

La dematerializzazione nella pubblica amministrazione è uno dei cavalli di battaglia della recente riforma ed uno degli obiettivi principali della scuola negli ultimi 10 anni.

Il nostro istituto ha iniziato da quest’anno in fase sperimentale l’adozione delle Google Apps for Education, una suite di applicazioni cloud che permettono di collaborare all’interno di una istituzione in maniera molto efficace.

Dal prossimo anno scolastico, ogni docente riceverà una casella di posta elettronica, del tipo

nome.cognome@ipceinaudivarese.org

nella quale avrà uno spazio praticamente illimitato per la condivisione di file su Google Drive (La versione Education di Drive non ha limiti di spazio. Il limite massimo per le dimensioni di un file equivale a 5 Terabyte), e l’accesso a tutti gli applicativi Google classici con in più un’applicazione specifica per la scuola: Classroom.

In caso di trasferimento ad altra scuola, la stessa sarà disabilitata entro un mese dal cessato rapporto con l’istituto: i docenti trasferiti saranno avvisati per tempo della disattivazione del proprio account in modo da poter salvare i propri messaggi e documenti.

Ecco 5 modi in cui la suite di Google potrà aiutare l’Istituto a risparmiare carta:

  1. Creare moduli da compilare online invece di distribuire questionari cartacei. In pochi minuti Google Forms ci permette di elaborare un modulo, pubblicarlo online e raccogliere direttamente le risposte in un foglio elettronico (compatibile con Excel). Oltre che ordinate risposte potremmo anche, con pochi click, elaborare grafici e tabelle sui risultati delle nostre indagini.
  2. Tenere traccia di importanti attività e scadenze. Si possono creare dei compiti e assegnarli ai membri del nostro team usando Google Sheets. Chiunque può aggiornare direttamente l’elenco delle attività on-line in tempo reale, senza dover vagliare gli aggiornamenti via email di tutti i componenti del gruppo di lavoro. Si può inoltre utilizzare Google Calendar per creare una tabella condivisa di azioni da compiere e scadenze da rispettare. Ad ogni attività del calendario è possibile allegare fogli di lavoro condivisi modificabili da tutti gli utenti
  3. Creare, salvare e condividere documenti online invece di stamparli. Google Drive è un grande hard disk online di capacità illimitata (per le scuole che hanno sottoscritto le GAFE, Google App for Education) che ci permette di salvare video, immagini, documenti in qualsiasi formato (dal doc al pdf). E’ possibile inoltre condividere ciascun file o cartella con il nostro team e creare documenti, presentazioni, fogli elettronici collaborativi.
  4. Creare una bacheca virtuale. Google Gruppi permette di creare mailing list che funzionano come bacheche virtuali: possiamo così condividere testi, spazi e messaggi con il nostro tem.
  5. Fare brainstorming ed avere feedback immediati. Con team numerosi può risultare difficile riuscire ad avere pareri e consigli dai colleghi. Google permette di creare documenti condivisi online che permettono non solo di fare brainstorming a distanza, ma anche di inserire commenti in qualsiasi parte di un foglio condiviso.

  Per saperne di più: una prima autoformazione

a) E’ disponibile una Guida all’utilizzo delle GAFE di Google.

b) Una guida da scaricare sul sito del Prof. Mario Mattioli. 

c) Una raccolta ordinata di Risorse.

d) Una presentazione in Prezi della Prof. Gina Motti

I docenti di ruolo che non hanno prodotto domanda di trasferimento verso altri Istituti possono cominciare a chiedere l’email di servizio con dominio della scuola scrivendo a:

animatoredigitale@ipceinaudivarese.org

 

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