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Il “navigatore” dei magi

Cometa, congiunzione planetaria, supernova: queste le ipotesi astronomiche che potrebbero corrispondere alla stella che nel Vangelo di Matteo indica la strada verso la grotta della natività. E il 25 dicembre, festa del Sol Invictus, diviene il giorno del Natale. Un’interessante articolo di  di Giuseppe Bonacina sulla rivista PRISMA

La mettiamo in cima all’albero di Natale e sul tetto della capanna del presepe. È la stella cometa, un simbolo del Natale cristiano perché è la luce che, secondo il Vangelo di Matteo, ha indicato ai Magi la direzione per Betlemme: “Ecco: la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino”. Un racconto affascinante che nasconde forse una verità scientifica che molti hanno cercato di trovare.

Anzitutto, l’astronomia ci ricorda che il termine “stella cometa” è un non-senso: una stella produce energia e brilla di luce propria mentre una cometa è un conglomerato di ghiaccio, silicati e polvere (con pure qualche preziosa molecola organica) che, per azione della radiazione solare, si illumina e si disperde in una lunga coda. Insomma, niente più che a dirty snowball (una palla di neve sporca) secondo la pungente definizione del “cometologo” americano Fred Whipple.

La presenza nel cielo notturno di un fenomeno luminoso persistente e visibile a occhio nudo è un evento astronomico possibile per cause diverse. Deve però conciliarsi con quanto descritto da Matteo e collocarsi negli anni di nascita di Gesù, riguardo alla quale i Vangeli dicono solo che precedette la morte del Re Erode (dal 4 all’1 a.C.) per cui, incrociando indirette testimonianze storiche e calendariali, c’è concordanza sul periodo: dal 7 al 5 a.C.Fonte: Prisma

 

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